Biografia:
Sandro Gorra (Milano, 1944) è uno dei più noti creativi nel mondo dell’advertising, di estrazione art, ideatore di slogan fra i più famosi. Con un Master in Global Communication alla New York University è fra i più giovani Creative Director della sua generazione e collabora con le maggiori agenzie italiane in task force internazionali tra Milano e Londra.
Crea campagne per l’Italia e l’estero per Fiat, Chanel, Colgate, Macallan, Mars, Pepsi, Panasonic, Peugeot, Toshiba, di cui ne illustra personalmente molte e per le quali ottiene premi e riconoscimenti.
In tutti i suoi lavori è sempre presente la vena ironica che andrà poi a caratterizzare anche la poetica artistica. Dal 2015, infatti, Gorra si dedica alla sua Daily Art, “l’arte dell’attimo”. Dipinti, illustrazioni e sculture dove poesia e ironia sono il tratto fondante. Sandro Gorra vive e lavora a Milano, dove, a suo dire, melodrammi e poesia si intrecciano nel traffico intellettuale di una città che ama profondamente.
Progetti:
Taycan By The Sea
Arte in Cucina
L’Arte dell’Attimo
Sculture:
L’agguato
È scivolato su una buccia di banana: è un poveruomo a cui basta poco per cadere. Non tutti sanno però che esistono le banane-sentinella. Di mestiere fanno agguati: in prossimità del raggiungimento di un obiettivo ti impediscono il buon esito sistemandosi in punti deleteri per la scalata. Qui il crollo della costruzione d’immagine è verticale.
La giraffa nuda
L’essere uno dall’essere tutti. La tua differenza, la capacità di emergere dal pantano non è mai una mescola di elementi. È una cosa sola, semplice e po- derosa: è il tuo segno, quello che ti macchia in modo esemplare. e se per caso se ne dovesse andare, così come ti ha distinto, allo stesso modo ti lascereb- be nudo o semplicemente ti cancellerebbe. Chiedere a una giraffa in caso di vento.
Narciso
Era faticoso, ma Narciso riusciva comunque a essere all’altezza. Trench e giornale ben portati camuffavano cadute sociali incipienti; in effetti il segno di Narciso era esausto.
Il collasso avvenne in una giornata grigia: un colpo di vento mostrò a viso nudo la perdita del suo gradino sociale.
Close the door
Ci mise fatica e tempo nella ricerca del suo segnale sociale e alla fine l’immagine era perfetta. Un design di indiscutibile bellezza epidemiologicamente inattaccabile. Peccato per quel colpo d’aria che gli sconvolse segno e status in un attimo.
La mozzicona
l design del suo pacchetto, piccoli caratteri eleganti e un ideogramma di classe con il nome goffrato, già la pone nelle classi alte della società. Ha purtroppo una vita breve. Tenuta lieve fra le dita s’incendia e consuma calde emozioni in pochi istanti. È così che un’elegante sigaretta vede il suo segno consumarsi fino a scomparire nel fuoco della passione. Poi l’ultimo atto che la spiaccica e la riduce a una vecchia laida con pieghe al posto del sorriso. Ora, trasformata in mozzicona, spende quello che le resta da vivere in una rabbia che la consuma.
Scala mobile
Passava tronfia facendosi bella col segno degli altri. Quando capì che il denaro che sventolava a mo’ di bandiera non era il suo, ma dei lavoratori, si rese conto che stava perdendo censo e classe sociale: praticamente nuda. Era il 1992 una mattina di fine luglio quando decise di fuggire alla ricerca di uno status degno. Ogni tanto la figura di una scala che corre con un mazzo di denaro in pugno si staglia contro il sole al tramonto.
Le idee fuggono da chi non se le merita
Nella fatica di apparire specie dominante, l’impegno è tale da farci perdere la sensibilità di quello che ci passa a fianco. Anche un’idea, entità superiore capace di cambiarti la vita, è facile che ti sfugga. Le idee ci passano sempre vicino, ma se non le vediamo o non ne avvertiamo la presenza, non sentendosi considerate, se ne vanno. Certo, sappiamo che ci siamo persi qualcosa, ma ormai è tardi. Resta un imbarazzante senso di nudità, unito a un’occasione di bellezza perduta.
Le teste calde
Quelli in carriera. Tutti con la fregola di conquista che oscura gli animi e incendia passioni. Il pensiero fisso è di fare terra bruciata, ma il rischio di bruciarsi è alto. Il loro peggior nemico? Lo scontro uno con l’altro: produce scintille.
Loser
A Gianni gli era costato tanto guadagnarlo, ma ora il suo segno lo stava perdendo. Provò un senso di vuoto lungo la schiena.
La dieta di Lucia
Ricercata nei salotti buoni, Lucia quando entrava lasciava il segno per la sua morbida pinguedine che gestiva con esuberanza e sensualità. Fino a che i suoi piedini aggraziati toccando la bilancia non minacciavano disastri: i numeri dei chilogrammi salivano a livelli così alti da rischiare una discesa improvvisa nella sua scala sociale. Lucia atterrita all’idea di perdere attenzioni e inviti decise una mossa estrema. Si sollevò e sollevò il problema.
Marilyn
La scalata era conclusa: ora il capo era lei. Scese in strada e le sembrò di volare.
La Ballerina
Greta ballava, ballava sempre. Conquistò la Scala con la sua eleganza. Poi, con quel tutù, wow!
Pino
Andò all’appuntamento ma non era sicuro di concludere l’affare. Però aveva deciso: fosse andata male avrebbe fatto dietrofront, mollando un colpo di gas dai tubi di scarico. Si può perdere il segno, non la dignità.
Too late
Toccava ai Barzetti l’invito a cena. Il giro degli amici era quello buono, la serata finalmente è arrivata. Tutto era pronto, mancavano solo gli spaghetti alla bottarga, piatto icona. Fu un attimo, il Barzetti in preda a un delirium si lanciò verso quel negozietto sardo, nel vicolo. Era ormai tardi ma ce l’avrebbe fatta. Prima a passo svelto, poi di corsa, si precipitò. Ma il posto era già andato a dormire, spenta la luce e abbassata la saracinesca: fu un incontro duro e doloroso. E quella fu anche l’ultima cena.
Moka Ridens
Segno indicativo di chi vuole apparire brillante è il sorriso. Lo sforzo è dedicato alle gengive: quando si mostrano il senso dell’autostima aumenta, il naso si fa camuso, schiacciato e capace di sentire gli umori. Segnali che succedono a tutti, uomini e cose. Basta osservare una moka ripiena di caffè nuovo: sorrisi a ottanta denti e slittamento in avanti.
Grande Max
La differenza fra un grande manager e un manager è che il primo protegge anche gli ultimi.
Lucio detto Lucido
Lucido si accorse che nel parco gli alberi stavano diminuendo e trovare il cibo per la sua dieta era sempre più difficile. Decise di cercare posti nuovi. Andò alla stazione, ma il treno era già partito. Allora fece lui il treno.
Bere
Succede che se abbassi la testa per necessità, si possa scambiare per gesto di sudditanza. Brutta storia per la tua immagine.
Pardalis
Per quelli a porte chiuse l’invito è: siate giraffe. Mantenete quella apparente durezza impe- netrabile, ma lasciate fluttuare leggeri pensieri ed emozioni. Scoprite il fascino della forza vivendo con la danza nel cuore
Pitture:
L’amicizia
Si può crescere anche approfittando dell’amicizia. fino a che… boom.
2018 Acquerello, acrilici su schoeller 70 x 50 cm
A cavallo
Detto di chi è riuscito a scalare le fasce sociali, battendo avversari di ogni tipo. Condizione essenziale è di non curarsi di chi è rimasto a terra.
2019 Acquerello, acrilici 50 x 70 cm
Be child 1
2019 Acquerello, acrilici, carboncino 70×55 cm
Be child 2
2019 Acrilici, carboncino, acquerello 35×45 cm
Be child 3
2019 Acrilici, carboncino, acquerello 35×45 cm
Mamy I love you
2020 Acquerelli, acrilici, matite, carboncino 73×53 cm
Fellini ciuccio
2019 Acrilici 25×25 cm
Il cappello
Questa è la nostra determinazione a emergere. Spocchiosa, prepotente, brava anche. Come molti animali, esibiamo segnali gloriosi di bellezza e di forza, grandi maschere per coprire le nostre nudità. In attesa come mantidi che le occasioni arrivino a tiro.
2016 Olio, acquerello, acrilici su tela 80 x 40 cm
Il sogno della zanzara
Era troppo piccola per costruirsi un segno distintivo e il mondo troppo pericoloso per lei. Si mise a sognare e trasformò certe minacce in amenità.
2017 Acquerello, acrilici, cere 70 x 50 cm
Italo
Italo voleva la carriera di geometra. Lo costrinsero nella salumeria di famiglia. Ma l’idea fissa di far quadrare le cose non lo abbandonò mai.
2020 Acrilici, acquerelli, carboncini, gessi 100×150 cm
La mozzicona
È comprensibile che un’elegante sigaretta, una volta ridotta a mozzicone, si arrabbi. E succede così a tutte, sigarette più o meno per bene. La perdita di classe si manifesta all’istante disegnando pieghe malavitose straordinarie. Provare per credere.
2017 Acquerello, acrilici 80 x 50 cm
Lady stone
Consumava persone dopo che avevano costruito il palazzo. Col tempo si consumò.
2018 Acquerello, acrilici, gessi 50 x 70 cm
Le idee
Le idee fuggono da chi non se le merita. Puntualmente le idee passano da te: ti sfiorano, certe volte ti parlano. Ma se non cogli l’attimo, magari circondato dalla presunzione di essere tutto, si allontanano pensando di non essere volute o semplicemente pensando che non le meriti. Resta un vago senso di nudità.
2020 Acquerello, acrilici, olio, matite 73×51 cm
Le pentole
Con pancia, ma in carriera. Lei si innamorò perduta.
2019 Acquerello, acrilici 60 x 45 cm
Nudo alla meta
Gli era costato molto passare davanti a tutti. Si girò a guardarli per mangiarsi la soddisfazione della vittoria. Se n’erano andati.
2018 Carboncino, acquerello, acrilici, gessi 50 x 70 cm
Le teste calde
Quelli in carriera, tutti con la fregola di conquista che oscura gli animi e incendia passioni. Il pensiero fisso è di fare terra bruciata, ma il rischio di bruciarsi è alto. Il loro peggior nemico? Lo scontro uno con l’altro: produce scintille. Sono battibili con le idee.
2020 Acquerello, gessi, acrilici, chine 50×73 cm
The Trumpet
Se a lui togliessi il gesto inquietante della mano, l’autarchia rumorosa del soggetto ne risentirebbe con perdite dell’effetto trombone, dove la voce copre la voce degli altri.
2016 Acquerello, acrilici 80 x 50 cm
Vento
Detto Giancarlo, essere inquietante, d’aspetto mutevole e con quella capacità di passare da una voce che sussurra appena a brontolii sordi là in mezzo a nuvole nere; essere magico quando fa danzare fumi di caffé o agita leggere gonne fino all’orlo come un grande seduttore, ma capace di muovere oceani con masse d’acqua rabbiose: signore delle situazioni Giancarlo Vento ha più di chiunque ciò che serve per essere sempre dominante nella scala sociale.
2019 Acquerello, acrilici 70 x 50 cm
Vince chi arriva secondo
Nella scalata sociale i rapporti vanno coltivati con scienza, sapienza e non uguaglianza. Vince chi arriva secondo, il primo che dà è quelo che perde.
2020 Acquerelli, acrilici, matite, carboncino 73×53 cm